Trecastagni / Alfio Patti presenta il suo libro sui poeti siciliani del Seicento e delizia con canti folk

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Alfio Patti

A Trecastagni, inserita nella rassegna culturale Scintille Letterarie, si è svolta la presentazione del libro di Alfio Patti: “Eretici, avventurieri e cospiratori – Poeti siciliani nel travagliato Seicento”.
La rassegna culturale “Scintille Letterarie, l’emozione di leggere” si svolgerà da luglio a settembre e comprenderà dieci incontri con gli autori. All’interno della stessa saranno presentati libri scelti tra diversi generi letterari: poesia, romanzi, saggistica, libri per bambini. L’intento è quello di individuare occasioni di dibattito su temi di attualità: la pace, la sicilianità, la maternità, la famiglia, l’educazione scolastica, la spiritualità, la politica dopo la pandemia.

Alfio patti a Trecastagni
La presentazione del libro al Largo dei Bianchi

Luoghi caratteristici di Trecastagni teatro degli incontri

Gli incontri si svolgeranno in diversi luoghi caratteristici della città di Trecastagni, creando l’occasione per farne riscoprire le bellezze artistiche, architettoniche e monumentali.
Il primo incontro della rassegna si è avuto con l’autore Salvo Andò, nella sala consiliare del comune. Il secondo appuntamento, domenica 16 luglio, ha visto la presentazione dell’opera di Alfio Patti nella bella cornice di Largo dei Bianchi, antistante la chiesa trecentesca.

Il sindaco di Trecastagni Giuseppe Messina, il vice Rosario Di Stefano, gli assessori Edmondo Pappalardo e Seba Messina hanno fatto gli onori di casa. L’assessore Concetto Russo ha dialogato con il pubblico e con l’autore.
Alfio Patti si è presentato al pubblico con il suo diciassettesimo lavoro letterario, che lui chiama “il suo diciassettesimo figlio”. Il libro è edito da Algra Editore e fa parte della collana “Saccurafa”, collana di libri di saggistica diretta dallo stesso Alfio Patti.

Otto poeti siciliani protagonisti del libro di Alfio Patti

La prefazione del libro, curata da Domenico Seminario, mette a nudo il lavoro certosino dell’autore nel mettere a confronto otto poeti accumunati dallo stesso destino. Cioè  l’esperienza del carcere  in una terra, la Sicilia, in un periodo di travaglio ed oscurantismo tale da far dire allo stesso autore :“Non riesco a capire come si possa essere usciti da tale buio che aveva attanagliato il popolo siciliano”.

Otto poeti che si sono distinti componendo versi endecasillabi raggruppati nei metri narrativi delle terzine o delle ottave, quella metrica che i nobili usavano nella poesia tradizionale, da Dante ad Ariosto, da Petrarca a Tasso. Gli otto poeti siciliani che scrivono in lingua siciliana “vera”, inseriti in questo saggio e oggetto dello studio di  Alfio Patti sono: Fra Gieronimo Pane e Vino; Nicolò Mussuto; Paolo Tinti;  Simone Rau Requesenz; Giuseppe Della Montagna; Michele Remigio Moraschino; Paolo Maura; Francesco Balducci. Tutti vissuti nel’600, secolo cencioso e superbo, attraversato da pestilenze, siccità, moti rivoltosi, colate laviche distruttive, terremoti. presentazione del libro davanti alla chiesa

Vita difficile per quei poeti….

Poeti che non ebbero il timore di esprimere le loro idee contro il potere oppressivo e dispotico della monarchia spagnola e del potere oscurantista dell’Inquisizione. Tutti transitati dalle carceri o dai “Dammusi” ove il loro passaggio è testimoniato da scritte sui muri. Si distinguono in alcuni casi per la crudele fine che alcuni di essi hanno dovuto subire, traditi dal potere oppressivo del monarca, dagli altri nobili, dalla Chiesa.

Mi va di ricordare il menenino Paolo Maura per la sua grande arte poetica paragonata in alcuni casi al “Dante nazionale”. Ma anche per il suo modo di raccontare in versi una società povera mutabile e in molti casi traditrice per la corsa alla sopravvivenza. Cito una terzina della poesia La Pigghiata: Regnunu ‘ntra stu munnu li furfanti, / l’omini di tri facci aggruttunati/ li chiù scarsi d’onuri e li ‘gnuranti.

Breve biografia di Alfio Patti

Alfio Patti è nato a San Gregorio di Catania dove vive con la famiglia. Laureato in Pedagogia, è giornalista pubblicista. Poeta e cantautore, da trent’anni dà un notevole contributo al rinnovamento della poesia in dialetto siciliano, usato al pari delle altre lingue. Ha fatto parte della Commissione regionale per l’insegnamento del patrimonio linguistico e storico-letterario siciliano (Legge n. 9 del 31/5/2011). Nel 2010 la “Fitp Sicilia” lo ha nominato “Ambasciatore del Folklore Siciliano”. Nel dicembre del 2021 è stato inscritto nel Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia (REIS). Questa la motivazione: “Alfio Patti ripropone il canto tradizionale siciliano attraverso un costante impegno profuso nell’opera di promozione e valorizzazione”.

Alfio Patti e Carmelo Pezzino
Alfio Patti e il maestro Carmelo Pezzino alla fisarmonica hanno deliziato la platea con canti folk

Il trittico d’arte si rinnova anche in questa occasione: la scenografia, immagine, si fonde con la parola e il canto, quel filo rosso che lega la poesia alla musica. E la parola si è fatta poesia e la poesia canto a conclusione della presentazione del libro. Quando Alfio Patti, aedo dell’Etna, con la sua chitarra e il suo amico dalla fisarmonica melodica ed inimitabile, maestro Carmelo Pezzino, hanno offerto al pubblico presente uno spettacolo di musica e canti siciliani. I brani hanno toccato argomenti come l’amore e la sua struggente passione che spesso logora le menti degli amanti. Poi l’esodo di quando il popolo siciliano emigrava in America, per arrivare al brano “Chiudi sta porta” che tratta dell’immigrazione dei popoli africani.

Brani folk per deliziare la platea

Non sono mancati brani ironici e allegri per accontentare un pubblico interessato e colto ma al tempo stesso rilassato e godereccio. Gli artisti hanno coinvolto il pubblico, che ha reagito all’invito con molto entusiasmo, in brani del puro folklore siciliano. Il percorso dell’aedo dell’Etna, che non si ritiene affatto cantastorie, mira a riscoprire poesie e brani interessanti da riconsegnare alla Sicilia e ai siciliani. Lo stesso Patti è autore di numerosi brani che abbracciano soprattutto problemi sociali.

Il percorso intrapreso dagli artisti è stato all’inizio cantautorale, seguito dall’interpretazione di composizioni di poeti e cantautori come Buttitta, Salamone, Tartamella, Mazzara e dello stesso Patti, per poi passare a brani della tradizione siciliana meno conosciuti. La platea si è nel frattempo ampliata. Non sono più bastate le sedie, e  la piazzetta e le vie d’ingresso hanno accolto quanti, affascinati dalle note musicali e dai brani coinvolgenti, si sono uniti per ascoltare due artisti che hanno offerto uno spettacolo veramente piacevole.
Al termine con una sincronizzazione da far invidia agli orologiai svizzeri, una bella esplosione di fuochi d’artificio ha  chiuso i solenni festeggiamenti in onore di Maria SS. del Carmelo.

                                                                                                            Giuseppe Lagona

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