Vangelo della domenica (22 dicembre) / Risorge il cuore dell’uomo che ascolta la parola di Dio

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Canto al Vangelo ( Mt 1,23 )
Alleluia,alleluia. Ecco la Vergine, concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele: “Dio con noi”. Alleluia
Vangelo ( Mt 1,18 – 24 )
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa. Parola del Signore
Riflessione
La Liturgia di questa quarta domenica di Avvento presenta il brano del vangelo di Matteo nel racconto di come fu generato Gesù Cristo.
Il brano si apre con la figura di Giuseppe che si trova di fronte ad un mistero umanamente incomprensibile: Maria, la sua promessa sposa attende un figlio generato non da uomo ma dallo Spirito Santo. Di fronte a tale realtà Giuseppe si turba, si sente indegno di tale dono e decide di ripudiare Maria nel segreto per non esporla pubblicamente, non per sospetto, ma per rispetto di lei. Ma mentre pensava a queste cose un Angelo gli venne nel sonno dicendogli di non temere e di prendere con sé Maria, la sua sposa, perché da lei nascerà un figlio che chiamerà Gesù, il quale salverà tutti gli uomini dal peccato.
Appena si desta dal sonno, Giuseppe compie ciò che Dio gli aveva detto attraverso l’Angelo prendendo con sé la sua sposa. Il sonno di Giuseppe, per la Parola che il Signore gli rivolge, diventa un risveglio, una resurrezione. Giuseppe ascolta e fa sua quella parola che non viene dal suo timore ma da Dio accogliendo il suo dono, la sua sposa Maria. Ogni volta che l’uomo ascolta e compie la parola di Dio, il suo cuore risorge, la sua vita risorge divenendo capace di riconoscere e accogliere il dono del suo infinito amore, diventa capace cioè di vedere la sua venuta nella storia e nella propria vita, come ricorda il Salmo Responsoriale di questa domenica: “Ecco, viene il Signore, re della gloria”.

Letizia Franzone

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