Incontri letterari / D’Annunzio soldato in un ritratto di Gabriella Puleo

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Gabriele D'Annunzio

Si è conclusa, nei locali del Santonoceto di Acireale, la terza e ultima conferenza sul poeta Gabriele d’Annunzio. L’evento è stato curato dall’associazione Kdiem ed è stato presentato da Donatella Sciacca. Relatrice, d’eccezione, Gabriella Puleo. Antonio Castro ha curato le letture.
Abbiamo chiesto a Donatella Sciacca, componente di Kdiem,  da cosa è scaturita l’ organizzazione di questo evento e come si è approcciata ed ha accompagnato la Puleo in questo lavoro.

“ L’itinerario nasce da una serie di conversazioni  private e amicali con Gabriella, con la quale organizziamo spesso eventi culturali. Prima del covid, Gabriella, mi aveva proposto questo viaggio attraverso la vita di d’Annunzio in una prospettiva teatrale. Naturalmente lei avrebbe scritto un copione e io ed Antonio Castro avremmo dovuto recitare.
Allentata l’emergenza covid, abbiamo pensato di riprendere il progetto. Abbiamo scelto, però, una soluzione più semplice da realizzare e abbiamo ideato la conversazione letteraria e portato al pubblico argomenti importanti di cui più volte Gabriella mi aveva parlato.

Inizialmente avevamo pensato ad un solo incontro, ma analizzando il materiale ci siamo accorte che c’era troppo da dire e quindi abbiamo scelto la soluzione di più incontri soffermandoci di volta in volta su aspetti diversi. E così è nato l’”Itinerario dannunziano”, sottotitolato però “Fuori dai libri di scuola” proprio perché si possa capire immediatamente che avremmo detto qualcosa di nuovo da quanto solitamente raccontato, spesso frettolosamente, nei testi scolastici. Visto che il nostro progetto originale prevedeva pure la presenza di Antonio Castro, abbiamo pensato di coinvolgerlo anche in questa versione rivista e corretta. Nessuno meglio di lui avrebbe potuto leggere le parole originali di d’Annunzio”.

ass.Di Prima, Gabriella Puleo e Donatella Sciacca
L’assessore comunale Mario Di Prima con la relatrice Gabriella Puleo e Donatella Sciacca, componente associazione Kdiem

D’Annunzio soldato

Anche questa terza serata è stata molto interessante, si è parlato di d’Annunzio soldato. La Puleo e la Sciacca hanno dialogato sulle gesta eroiche dello scrittore.
D’Annunzio si arruolò nel 1915 all’età di 52 anni. Discusse animosamente con i suoi superiori perché non intendeva stare sulle retrovie e voleva combattere.
Naturalmente le sue azioni sono poche, anche se ricche di atti eroici, come la beffa della baia di Buccari, dove arrivò con tre motoscafi insieme a Rizzo e a Ciano. E lanciarono tre bottiglie con i colori della bandiera italiana con un messaggio per gli austriaci molto beffardo. Lanciarono anche dei siluri ma ne esplose solamente uno. L’intento più che bellico era quello di far spaventare gli austriaci.

L’infortunio di d’Annunzio soldato

Dopo ci fu il famoso volo su Vienna, dove furono lanciati dei volantini con messaggi di pace. Naturalmente i messaggi dovevano dimostrare che, volendo, avrebbero potuto attaccarli.
I messaggi furono due, uno scritto da d’Annunzio, in forma molto poetica e poco adatto ad essere tradotto e un altro più breve e scritto da Ugo Ojetti, uno scrittore. Di questo messaggio, tradotto, se ne lanciarono 350.000 copie. D’Annunzio ebbe anche un incidente e, proprio per aver sbattuto la tempia, perse quasi la vista all’occhio destro. Rimarrà fermo per alcuni mesi, accudito dalla figlia.

Antonio Castro
L’attore Antonio Castro

Alla fine della guerra non si riconobbe all’Italia la Dalmazia e così iniziò l’impresa di Fiume; nel 1919 conquisterà Fiume e per diversi mesi ne sarà il capo di Stato. Da quel momento sarà chiamato “comandante”. L’impresa non avrà buon fine e si concluderà con il così detto “Natale di sangue” del 1920.
Sarà lo stesso governo italiano che bombarderà d’Annunzio e tutti i suoi legionari. Gli attacchi arriveranno dal mare, dalla nave Andrea Doria e il proposito era proprio quello di abbattere d’Annunzio. Ferito si arrenderà triste perché sconfitto dagli stessi italiani. I soldati che attuarono il bombardamento sapevano che dovevano abbattere dei saccheggiatori e usurpatori, cosa che i legionari non erano.
Finita l’impresa fiumana il poeta si trasferirà prima a Venezia e poi sul lago di Garda a villa Cargnacco che in seguito diventerà “Il Vittoriale”.

D’Annunzio soldato e la “Carta del Carnaro”

La serata si è conclusa parlando della “carta del Carnaro”, la costituzione scritta da Gabriele d’Annunzio. Inizialmente fu redatta dal sindacalista Alceste De Ambris con 47 articoli e dopo rimaneggiata dal vate con 65 articoli. Anche se datata la carta del Carnaro risulta, ancora oggi, modernissima e liberale: riconosce la libertà di stampa e di parola, il diritto ad una pensione e l’uguaglianza dei sessi…

Molti hanno ipotizzato che d’Annunzio fosse un fascista ma fu Mussolini che a piene mani prese molto delle opere e delle gesta del poeta. Esempio: eja eja alalà che d’Annunzio finiva con “viva l’amore”. A fine vita d’Annunzio era stanco. Non si ribellò e non diede vita ad un partito politico anche dietro numerose insistenze. Si ritirò al Vittoriale.
Mussolini gli diede tanti soldi ma solo per tenerlo lontano dalla vita politica per paura della sua figura. Poco dopo, però, d’Annunzio fu l’italiano più famoso al mondo e con i diritti d’autore cominciò a guadagnare moltissimo. Anche se ogni mese li spendeva per mantenere tutti i suoi cari comprese le figure che gli erano state e continuavano a stargli accanto.

Mariella Di Mauro

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