Messa virtuale / Il successo di don Franco Pairona

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La Messa virtuale di don Franco Pairona

Tra le considerazioni legate a pro e contro della Messa virtuale, ci focalizziamo sul caso di successo di don Franco Pairona. Si legano infatti al suo nome alcune tra le più alte visualizzazioni per le celebrazioni eucaristiche in tempo di pandemia di covid-19, mentre la Chiesa s’interroga sull’effetto virale delle riprese.

Il quartiere Borgo Vittoria

Siamo nella periferia nord di Torino: un quartiere operaio che nel secolo passato a metà degli ’50 e ’70 ha vissuto l’immigrazione dal sud Italia. Tutti venuti nella Torino industriale per cercare un lavoro in un quartiere difficile, che oggi rivive lo stesso fenomeno con l’immigrazione dei paesi dell’est. E’ in questo quartiere popolare che sorge la chiesa e Santuario di Nostra Signora della Salute, dove sono sepolte le spoglie di San Murialdo, uno dei santi “sociali” della Torino industriale dell’800. E di sociale questa storia a proprio tanto. Tutto inizia per la necessità del parroco di trovare un canale di relazione con la comunità della parrocchia per proseguire le attività di catechismo e gli incontri pastorali.

La Messa virtuale di don Franco Pairona

L’obiettivo generale è cercare di mantenere viva la comunità in un momento in cui, giocoforza, non è più possibile vedersi fisicamente. Così don Franco Pairona, della comunità dei Giuseppini del Murialdo, apre a marzo 2020 il canale You Tube per continuare l’opera di evangelizzazione. “All’inizio, dice, abbiamo fatto alcuni video di riflessione da far girare fra la comunità, ed abbiamo avuto circa 100-200 visualizzazioni, poi abbiamo fatto dei video di presentazione della Chiesa con circa 200-400 visualizzazioni, poi come quasi tutte le parrocchie, abbiamo trasmesso la messa del giorno di Pasqua, dove abbiamo avuto 414 visualizzazioni. Direi nella media di tutte le altre parrocchie nel periodo.

Come nasce l’idea

Poi l’idea: perché non trasmettere sempre con costanza la messa della domenica? Si parte con la messa del 19 aprile, con 337 visualizzazioni, poi il 26 aprile con 533 e via via in crescendo. Diremmo che, fino a che sono numeri da 200-500 visualizzazioni, i fedeli presenti alle celebrazioni sono i tuoi parrocchiani. Ma quando si iniziano a superare le migliaia di visualizzazioni, certamente il tuo bacino di utenza è sicuramente fuori dai confini della tua parrocchia. E via via, mese dopo mese, diretta dopo diretta, la messa di don Franco è arrivata ad avere mediamente 17 mila visualizzazioni. Praticamente è come dire che tutti gli abitanti di un paese come Acicastello o Aci S’Antonio siano collegati con la messa streaming.

 I numeri

La Messa virtuale visualizzazioni di don Franco Pairona

Come è possibile immaginare, sono visualizzazioni di tutto rispetto, che nulla hanno da invidiare alle portaerei della comunicazione cattolica. Ne sono un esempio le dirette streaming su facebook delle messe della Basilica del Santo di Padova o le messe trasmesse dal convento del santuari di Padre Pio, che raggiungono mediamente circa 15.000- 18.000  visualizzazioni. La messa di Don Franco è la seconda messa più vista su Facebook dopo il canale Ufficiale Vatican news, che ha mediamente 55.000 visualizzazioni. Oggi, la Messa di don Franco varca i confini della sua parrocchia e non solo, essendo seguita da tanti fedeli in tutta Italia. Risulta addirittura molto seguita dagli italiani che vivono all’estero e dagli immigrati che sono ritornati nei paesi di origine, quali Argentina, Portogallo, Brasile, e sono legati all’Italia.

La Messa virtuale di don Franco Pairona: qual è il segreto del successo?

Semplice, uno solo: la semplicità. Come dicono tutte le strategia di marketing più semplice è il messaggio è più hai possibilità che venga seguito. Come dicono gli inglese: keep it simple.

  • E questo inizia già dal nome della celebrazione Eucaristica. Don Franco le nomina su YouTube semplicemente “Messa 14 Febbraio 2021” in modo da essere trovata facilmente, e non come spesso abbiamo notato da altri sacerdoti: “Santa Messa ultima Domenica dopo L’Epifania” che è tecnicamente più corretto, ma meno facile da trovare sul canale.
  • Le sue messe sono messe settimanali ordinarie, non messe di ricorrenze particolari con celebrazioni in eucaristiche “speciali”. Questo vuol dire che durano mediamente 40 minuti, quelle festive di Natale per intenderci 55 minuti.
  • Le sue messe sono frequentate da semplici parrocchiani, che non indossano “il vestito della festa”, gente che è venuta dal sud per lavorare a Torino, oggi pensionata, gente che non fa caso alla diretta non cambia il modo di vestire o di essere perché è in Tv, anzi probabilmente non sanno neanche che sono visti da più di 17.000 persone.
  • Quando frequenti on line una messa di Don Franco, ti sembra di essere presente li fra gli altri, gente semplice, e quindi scatta l’immedesimazione e seppur virtualmente hai impressione di esser parte di quella comunità. Messa virtuale Nostra Signora della Salute don Franco Pairona
  • La messa è ripresa in modo molto discreto da un cellulare fisso su un piedistallo, senza avere operatori “invasivi” con più postazioni di ripresa.
  • La praticità: Don Franco registra la messa pre-festiva del sabato e la mette subito on line la il sabato sera stesso, in modo tale da fruttare tutta la potenzialità del “video on demand”. Ogni fedele la può guardare nell’arco della giornata nell’orario che è più predisposto ad accogliere il messaggio di Cristo. Senza problemi di dirette streaming che non funzionano bene.

Messa virtuale o reale?

Il don non ha dubbi: “Quando uno è malato, quando ci sono difficoltà ad andare in chiesa (e la pandemia attuale è senza dubbio una difficoltà) ben vengano le messe alla TV, su YouTube, ecc.”  Ma non bisogna pensare che la messa virtuale o reale siano del tutto indifferenti l’una rispetto all’altra. Ovviamente non sono la stessa cosa e nulla può sostituire la messa reale, per 3 motivi fondamentali:

1) La messa non è uno spettacolo da guardare sul divano: quando vai a messa sei tu il protagonista.

2) La messa è un allenamento alla vita di comunità cristiana, e non si può fare da remoto, perché durante l’allenamento devo mettermi in gioco in prima persona.

3) La messa è presenza di Cristo, “dove sono due o tre riuniti nel mio nome io sono lì in mezzo a loro” e di fronte ad uno schermo, snaturiamo un po’ questo essere radunati nel suo nome. La messa è essere insieme.

Oggi don Franco, sul suo canale, cerca di rispondere a tutti i fedeli, continuando la sua opera di evangelizzazione. Sfrutta tutti i mezzi che ci avvicinano a Cristo ed i mezzi moderni sono da utilizzare al meglio proprio per questo. Come ama dire lui, “ben venga chi segue la messa virtuale perché magari in chiesa per mille motivi non andrà mai. E sono questi i motivi che ci spingono a continuare nella trasmissione della messa sul canale”.

G.C.

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