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Il Papa nel Myanmar / Francesco alle autorità: “Futuro in mano ai giovani”. E aggiunge: “Auspico nuova era di concordia e progresso”

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Il futuro del Myannar “è ancora oggi nelle mani dei giovani della nazione”, che sono “un dono da amare e incoraggiare, un investimento che produrrà una ricca rendita solo a fronte di reali opportunità di lavoro e di una buona istruzione”. Nella parte finale del discorso alle autorità, il Papa ha parlato di “giustizia tra le generazioni”: “Il futuro del Myanmar, in un mondo in rapida evoluzione e interconnessione – la tesi di Francesco – dipenderà dalla formazione dei suoi giovani, non solo nei settori tecnici, ma soprattutto nei valori etici di onestà, integrità e solidarietà umana, che possono garantire il consolidamento della democrazia e della crescita dell’unità e della pace a tutti i livelli della società”. “La giustizia intergenerazionale richiede altresì che le generazioni future possano ereditare un ambiente naturale incontaminato dall’avidità e dalla razzia umana”, ha proseguito Francesco riferendosi alle bellezze naturali del Paese. “È indispensabile che i nostri giovani non siano derubati della speranza e della possibilità di impiegare il loro idealismo e i loro talenti nella progettazione del futuro del loro Paese, anzi, dell’intera famiglia umana”, l’appello per assicurare il futuro delle nuove generazioni.  Al termine del suo primo discorso pubblico, il Papa ha voluto “incoraggiare i miei fratelli e sorelle cattolici a perseverare nella loro fede e a continuare a esprimere il proprio messaggio di riconciliazione e fraternità attraverso opere caritative e umanitarie, di cui tutta la società possa beneficiare”. “È mia speranza  – l’auspicio finale – che, nella cooperazione rispettosa con i seguaci di altre religioni e con tutti gli uomini e le donne di buona volontà, essi contribuiscano ad aprire una nuova era di concordia e di progresso per i popoli di questa amata nazione. Lunga vita al Myanmar!”. Al termine dell’incontro, il Papa si trasferisce in auto all’aeroporto internazionale di Nay Pyi Taw dove viene accolto da un ministro delegato del presidente. Quindi – a bordo di un B737 della MAI (Myanmar Airways International) – decolla per far ritorno a Yangon. Dopo l’atterraggio, rientra in auto all’arcivescovado.

Fonte: Sir

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