Diocesi / Il vescovo Raspanti inaugura il nuovo teatro della Parrocchia Beata Vergine di San Giovanni Bosco

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Inaugurato il teatro della Chiesa di San Giovanni Bosco
Il parroco Raspa e il vescovo Raspanti dopo la benedizione dei locali del teatro

Quando basta un dettaglio per cogliere la presenza di Dio. Nel giorno in cui la piccola e gioiosa comunità parrocchiale “Beata Maria Vergine aiuto dei Cristiani” della ridente e suggestiva frazione di San Giovanni Bosco in Acireale si ritrova riunita attorno al proprio parroco Carmelo Raspa e al vescovo Antonino Raspanti per l’inaugurazione del rinnovato salone – teatro parrocchiale “Vittoria”, ristrutturato con fondi regionali e parrocchiali, le parole dei due prelati, in singolare coincidenza e sequenza, volano ben oltre il  momento celebrativo, realizzando un clima quasi di ascesi.

Il parroco Raspa: “La coincidenza dell’inaugurazione del teatro e la festa di San Domenico Savio segno della presenza di Dio in mezzo a noi”

Dice il parroco Raspa, in un discorso introduttivo che altrimenti resterebbe meramente celebrativo del momento. “Il lieto evento dell’inaugurazione cade nel giorno in cui la Chiesa celebra la memoria di San Domenico Savio, allievo di don Bosco. Una felice coincidenza! La scelta, infatti, della data di inaugurazione era stata operata seguendo criteri organizzativi, non avevamo certo pensato a questo particolare. Questo é sicuramente segno della presenza di Dio in mezzo a noi, in mezzo al suo popolo, e ci fa ben sperare”. 

vescovo Raspanti e don Carmelo Raspa
Il vescovo Raspanti e il parroco di San Giovanni Bosco, don Carmelo Raspa

Salone-teatro Vittoria / Il vescovo Raspanti: “La parola di Dio è vicina, non lontana

E non è da meno il Vescovo nel momento in cui, dopo aver tagliato il nastro, alza l’aspersorio per benedire il locali rinnovati. “La parola di Dio che abbiamo appena ascoltato è vicina, non è lontana. E quello che Dio vuole da noi ce l’ha manifestato anche nel momento in cui ci ha dato modo di mettere le mani su questi locali. E per locali intendo non soltanto il teatro, ma tutta la struttura, campo di calcio compreso. Ecco, in questo, nella sopravvenuta disponibilità di questi locali io vedo il segno dell’amore di Dio”.

Quei tempi in cui per i ragazzi che frequentavano gli oratori c’era l’obbligo di andare a Messa: “Quasi quasi ho nostalgia!”

Raspanti, proprio nella sede del teatro, ha ricordato i tempi in cui per i ragazzi che frequentavano gli oratori c’era l’obbligo di andare a Messa (“sennò restavano chiusi campi di gioco e bigliardini”), tempi che in molti abbiamo vissuto e che ricordiamo con nostalgia. “Quasi quasi – ha detto, scherzando –vorrei che oggi fosse come ieri…”. Nostalgia di quegli oratori affollati, o magari soltanto il ricordo dei musi lunghi di tanti ragazzini che, per osservare l’obbligo della Messa o del catechismo – perdevano la possibilità di accompagnare i genitori negli stadi di calcio aperti solo la domenica? Confesso che, per un attimo, ho sentito il magone.

Il merito della politica e la generosità dei parrocchiani: 8000 euro da un donatore anonimo!

C’è stato spazio, ovviamente, anche per il riconoscimento dei meriti della politica (tra i presenti, il giovane assessore Manciagli del Comune di Acireale anche in rappresentanza del sindaco Stefano Alì trattenuto in sede da impegni istituzionali), dell’impresa che ha eseguito i lavori di ristrutturazione e di quanti con la loro generosità hanno fatto sì che la somma finanziata con procedura concorsuale venisse integrata e resa sufficiente al raggiungimento dell’obiettivo del miglioramento delle condizioni dei locali in termini di sicurezza e di funzionalità. Tra questi, l’anonimo donatore della somma di 8000 euro.

Quasi seimila euro dall’eredità della signorina Venera Brischetto, la “zia” Vittoria: il teatro porterà il suo nome

Tra le donazioni, una quota dell’eredità di euro 5.552,00 devoluta dai nipoti della signorina Venera Brischetto, conosciuta meglio come zia Vittoria, la quale ha dedicato tutta la sua vita al servizio nella comunità parrocchiale. In sua memoria la comunità ha dato al Salone- Teatro il nome di “Vittoria”.

Giovanni Lo Faro

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