Perla delle Madonie / Biodiversità e tutela dell’ambiente rendono Castelbuono “un’isola felice”

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Castelbuono

Castelbuono, in provincia di Palermo, viene definito la “Perla delle Madonie”. La cittadina è sorta attorno al Castello dei Ventimiglia, nel cui interno si può visitare la seicentesca e bellissima  Cappella di S. Anna, patrona della città.
Il castello è adibito a museo civico, dove è collocata una mostra permanente di pittura. L’abitato madonita è situato all’interno di un piacevole ambiente naturale in cui predominano boschi di castagni, lecci e faggi.

A Castelbuono durante la festa patronale si svolge il giro podistico internazionale, la corsa più antica d’Europa. Il borgo è ricco di chiese, palazzi ed edifici storici ed è un’importante centro enogastronomico-dolciario. Qui, infatti, si trova la famosa azienda dolciaria  Fiasconaro  che con i suoi prodotti (panettoni e colombe), rendono questa cittadina conosciuta a livello nazionale ed internazionale.
Durante il periodo estivo-invernale il centro madonita è invaso da migliaia di turisti e visitatori. Abbiamo rivolto alcune domande al sindaco Mario Cicero, eletto per la quarta volta alla guida della cittadina.Mario Cicero, sindaco Castelbuono

Per la quarta volta lei è stato riconfermato primo cittadino della “ Perla delle Madonie”. La possiamo definire il “ sindaco della buona amministrazione “?

Lo deve giudicare la gente. Sicuramente per essere riconfermato, un po’ di apprezzamento c’è. Ho iniziato a fare attività amministrativa facendo l’assessore dal 1994 al 1997. Sono stati gli anni della svolta turistica e culturale di Castelbuono.

Perché Castelbuono è definita la “ Perla delle Madonie “ e quali sono le sue peculiarità?

Qualcuno l’ha definita “ Perla delle Madonie “, confrontandola con la realtà turistica del Nord-Italia, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta. Io ritengo che in questi anni siamo riusciti a creare un sistema-paese dove, dal netturbino al grande imprenditore, all’uomo di cultura, al professionista, si è compreso che ognuno, con le proprie competenze, può dare un contributo positivo sia per la propria attività che per il bene comune. Tutto ciò ha portato a mettere insieme tante buone pratiche, che poi sono i servizi e gli investimenti, privati e pubblici, che rendono gradevole la vita di una Comunità.

Castelbuono, cstello dei Ventimiglia
Castello dei Ventimiglia
Il paese madonita ha partecipato al concorso di “ Città creativa dell’Unesco 2023 “ per la gastronomia. E’ un traguardo importante per il borgo medievale?

Quella scelta è stata coraggiosa perché candidava non solo Castelbuono ma la Sicilia, all’interno di un circuito internazionale fra i più prestigiosi che l’Unesco abbia creato. Infatti nel mondo attualmente le città riconosciute sono 295 che vengono riesaminate ogni 4 anni e chi non mantiene i parametri viene espulso. Ciò a dimostrazione della serietà della stessa.

Noi purtroppo siamo stati esclusi dall’Unesco Nazionale che ha promosso Vico Equense (Campania). Secondo me, non premiando una località in linea con i parametri dell’Unesco che chiedeva di valorizzare la tradizione, l’agricoltura, le buone pratiche culturali e sociali. A Vico Equense, a mio parere, è prevalso la cultura dell’effimero degli chefs stellati. Bisogna vedere cosa succederà a Parigi in quanto quella candidatura sarà esaminata dall’Unesco Parigi, che sicuramente sarà autonomo dalle influenze politiche italiane.

L’azienda dolciaria “ Fiasconaro “, quest’anno compie settant’anni di attività imprenditoriale. La sua storia è legata al paese madonita, alla sua piazza. Questo brand ha favorito la crescita economica, sociale, e turistica della cittadina madonita ?

Certamente.  E’ un’azienda che compie settant’anni e io posso affermare liberamente che per un bel pezzo di strada l’ho vista crescere insieme a me in quanto Fiasconaro padre, fondatore dell’impresa, era grande amico di mio padre, e molte vicende personali e imprenditoriali le hanno vissute insieme.

Ritornando al brand di quel prodotto, a mio parere, il successo di quell’azienda oltre alle indubbie capacità imprenditoriali di Nicola, Fausto e Martino, nasce dal fatto che è ubicata a Castelbuono. Un paese dove sono state fatte delle scelte importanti, cioè preservare la biodiversità e la tutela dell’ambiente, che hanno ricadute positive sulle attività imprenditoriali come quella di Fiasconaro. Perché lavorano in un ambiente salubre dove non c’è inquinamento ambientale di nessuna natura, neanche quella mafiosa.

Tutto ciò permette ad un’impresa, oltre ad utilizzare prodotti di qualità e di spiegare al meglio le loro maestranze, di vivere ogni giorno in un territorio dove non c’è bisogno dell’aria condizionata negli stabilimenti per preservare i prodotti dall’inquinamento atmosferico. Questo vale oltre che per i Fiasconaro, anche per i biscottifici Tuminello e Forti, due aziende che fanno prodotti/biscotti per la prima colazione e per ricorrenze festive.

Cosa rende Castelbuono, un borgo incantevole e glam?

Questa Comunità in questi anni ha investito in quattro ambiti strategici. Cultura (abbiamo tre musei), 22 rassegne annue e tante associazioni culturali, artigianali. Oltre ad avere bravi ebanisti, fabbri-ferrai ed artigiani edili.
Alimentare:il settore che è cresciuto in questi ultimi anni è la produzione di prodotti lievitati: panettoni, prodotti da forno e biscotti.
Agricoltura: qui si coltiva la manna, un’eccezionale olio di oliva, i vini dell’azienda S. Anastasia e negli ultimi anni si sta producendo una buona qualità di mandorle, zafferano e cotone. Senza dimenticare l’azienda Bergi che produce miele di qualità e biologico dalle api nere di Sicilia.
Ambiente: facciamo la raccolta differenziata con gli asini. Da qualche mese abbiamo attivato un cane labrador per la raccolta della plastica abbandonata nei cespugli, nelle scarpate o nei sentieri dei boschi che l’occhio umano non riesce a vedere. Siamo al 70% della raccolta differenziata. E custodiamo nei nostri boschi trenta esemplari di agrifogli giganti e molti alberi che fanno parte del circuito dei monumenti della natura che hanno in media da 500 a 1500 anni. Tutto ciò fa la sintesi di un turismo di qualità arricchito da 30 ristoranti che rappresentano le eccellenze enogastronomiche in Sicilia e che utilizzano i prodotti del nostro comprensorio.

                                                     Giuseppe Russo

 

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