Plastica / L’impresa di Boyan Slat per ripulire gli oceani

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Boyan Slat plastica

Negli ultimi anni le problematiche legate all’impatto della plastica sull’ambiente sono diventate sempre più pressanti. Insieme alla preoccupazione, cresce però anche anche l’ingegno di ricercatori e imprenditori del settore green. Ed è così che, tra un attivismo e un’invenzione, i cittadini di moltissimi stati si stanno impegnando a combattere l’inquinamento e a preservare l’ambiente. Tra di essi, uno dei nomi più meritevoli seppur meno conosciuti è quello di un ragazzo olandese: Boyan Slat.

Ambiente / Boyan Slat e la sua soluzione contro la plastica

Il giovane Boyan Slat ha fondato, nel 2013, la fondazione no profit The Ocean Cleanup. A soli 18 anni creò questa fondazione con l’obiettivo di sviluppare tecnologie che consentissero alle plastiche presenti negli oceani di essere estratte, nonchè di evitare l’immissione di ulteriori detriti. La fondazione, a partire dal 2015, ha lanciato diverse spedizioni, utilizzando diverse navi, un aereo e diverse attrezzature tecnologiche al fine di studiare la quantità e la concentrazione dei rifiuti in vari punti. Il mostro principale che The Ocean Cleanup si ripromette di distruggere è sicuramente la cosiddetta Great Pacific Garbage Patch, in italiano “grande chiazza d’immondizia del pacifico”.

Ma chi è Boyan Slat?

Boyan Slat nasce nel 1994 a Delft, in Olanda. Ha brillato nell’ambito dei progetti ingegneristici e di costruzione sin dai 2 anni di età. In particolare, ha stabilito un Guinnes World Record lanciando 213 razzi ad acqua simultaneamente a soli 14 anni. Due anni dopo, all’età di 16 anni, fece un viaggio in Grecia. Rimase scioccato quando si rese conto, durante un’immersione, di trovarsi di fronte a più plastica che pesci e decise così di dedicare un progetto di liceo per approfondire la questione dell’inquinamento causato dalla plastica negli oceani e sul perché fosse ritenuto impossibile da ripulire. da questo scaturì uno dei primi progetti indirizzati alla lotta alla plastica di Boyan: un macchinario che sfruttava le correnti per ripulire passivamente le acque, battezzato “sistema 001“. Sarà su questa base che lui costruirà The Ocean Cleanup.

The Ocean Cleanup di Boyan Slat: che cosa fa adesso contro la plastica?

La fondazione si sta occupando di due principali obiettivi. Il primo è quello di ripulire gli oceani con il “sistema 002“. E’ questo il nome dato all’innovativo sistema, che è stato provato fosse applicabile sul campo solo il 20 ottobre 2021.

Interceptor Boyan Slat
Interceptor in azione sul fiume Klang, Malesia.

Il secondo è invece di intercettare i rifiuti dei fiumi tramite un “Interceptor“. Tramite diversi studi, gli scienziati di The Ocean Cleanup hanno difatti identificato in soli 1000 fiumi l’80% dell’inquinamento da plastica, che arriva negli oceani trasportata da essi. I fondi per eseguire queste pulizie sono stati raccolti interamente tramite donazioni, governative e non, e tramite la vendita di occhiali completamente riciclati, prodotti tra l’altro proprio in Italia.

Gli aggiornamenti e dove trovarli

The Ocean Cleanup posta aggiornamenti su una sezione del loro sito, nonchè su Instagram, Facebook, Youtube, Twitter e TikTok. Cercano anche, quasi costantemente, personale dedicato: è possibile saperne di più attraverso il loro sito.

Giorgio Lupelli

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