Il giornalismo ai tempi del web: immediatezza o qualità dell’informazione?

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Vincenzo Morgante tra Mario Di Prima e don Marco Catalano

E’ ancora attuale e che futuro ha la professione giornalistica? E’ quello che si sono chiesti i giornalisti acesi il 24 gennaio scorso, in occasione della festa di San Francesco di Sales, il vescovo di Ginevra vissuto tra il 1567 e il 1622, nel periodo della riforma calvinista, e che nel 1923 è stato proclamato dal papa Pio XI patrono dei giornalisti, per l’abitudine che aveva di pubblicare dei fogli volanti che faceva scivolare sotto gli usci delle case per diffondere gli insegnamenti del Vangelo.

Vincenzo Morgante tra Mario Di Prima e don Marco Catalano
Vincenzo Morgante tra Mario Di Prima e don Marco Catalano

L’annuale ricorrenza è stata celebrata, come è ormai consuetudine da diversi anni, con un incontro organizzato dall’Ufficio diocesano delle comunicazioni sociali e dall’UCSI (Unione Cattolica della Stampa italiana) di Acireale, presso il salone della chiesa del Sacro Cuore di Gesù. Il giornalista della Rai Vincenzo Morgante, capo redattore della Testata Giornalistica Regionale della Sicilia, ha trattato il tema “Notizie ad alta velocità. Giornalisti al tempo del web”. Al giorno d’oggi si registra la tendenza a voler diventare tutti giornalisti: basta avere un telefonino o uno smartphone per fare delle riprese estemporanee e pubblicarle subito su internet. Ma l’attività del giornalista è tutta un’altra cosa, perché non basta solo l’immediatezza, occorre anche la qualità dell’informazione. Fare il giornalista, ha puntualizzato Morgante, non è una professione, ma un “mestiere”, da ministerium, servizio. Ed il primo servizio deve essere nei confronti della verità, che va sempre ricercata e rispettata. Per cui, a giudizio di Morgante, il segreto del giornalismo sta nel “giusto equilibrio” dei comunicatori, ricordando sempre che dietro le notizie ci sono delle persone, ed i fatti non devono solo essere mostrati, ma anche interpretati, ed il giornalista deve saper essere un “testimone” della verità. Ed ha concluso dicendo che “la tecnologia non prevarrà sull’uomo” e che “il giornalismo sarà un’avventura anche ai tempi del web.”

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Mons. Antonino Raspanti durante l’omelia

L’incontro è stato preceduto dalla celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo mons. Antonino Raspanti, il quale durante l’omelia, parlando di San Francesco di Sales, aveva sottolineato l’umiltà del santo nell’accogliere la parola di Dio, una dote – l’umiltà – che si addice anche al giornalista.

E’ seguito un dibattito in cui si sono registrati numerosi e qualificati interventi, tra cui quello di don Marco Catalano e dell’avv. Mario Di Prima, direttori dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali, della prof.ssa Anna Bella, incaricata Ucsi della sezione di Acireale, e di Orazio Vecchio, componente del direttivo provinciale dell’Ucsi, il quale ha portato i saluti del padre Giuseppe Vecchio, presidente regionale dell’Ucsi, impegnato per un’analoga manifestazione in un’altra provincia.

Nino De Maria

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