L’alfabeto della vita: È l’amore il segreto della felicità umana

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madreteresaLa vita è un dono inestimabile, la cosa più preziosa al mondo, alla quale tutto il resto fa riferimento e senza la quale nulla ha senso. Sembra un concetto universalmente valido. Cosa c’è di più bello? Il dono è qualcosa che ci viene offerto in modo assolutamente gratuito e la vita ci viene offerta totalmente a nostra insaputa e inaspettata, ne prendiamo atto solo quando sappiamo di esistere. Esistere, esserci, è il primo verbo della vita e il secondo è l’accogliersi, l’accettare la vita.  Accogliere il dono della vita comprende e presuppone un sentimento di gratitudine verso chi ce l’ha donata e per noi l’ha coltivata, nutrita, resa amabile.
Alimento per vivere non è solo il cibo che nutre il corpo, questo affascinante composto, capace di muoversi, di pensare e di volere. La vita dell’uomo si nutre di gesti, di sentimenti, di desideri in modo così complesso che a volte sfugge perfino a se stesso. Abbiamo bisogno di scoprirne i segreti, di entrare nella dialettica che fa del cuore e della mente un caos o un’armonia, da cui scaturisce a volte la gioia, altre la tristezza e perfino l’angoscia. Se conosciamo che cosa ci dà gioia potremo continuare a cercarla, se sappiamo cosa ci rende tristi potremo fare in modo da eliminarne le cause e ridurre le occasioni che ce la provocano. Ma non è così semplice, perché non tutto dipende soltanto da noi e spesso addebitiamo ad altri le cause della nostra tristezza e della nostra sofferenza.
Una ragionevole dose di responsabilità sulla nostra gioia di vivere dipende solo da noi e noi siamo in grado di gestirla nel migliore dei modi. La vita si nutre essenzialmente di amore: c’è un amore che si dona e un amore che ci è donato. L’amore che si dona porta gioia, la tristezza viene dalla sua assenza, dall’amore che non si riceve.
La scelta di Gesù Cristo è proprio questa: Lui ama sempre e continua ad amare anche se questo amore non gli viene corrisposto, per questo continua a suggerirci di essere capaci di amare anche i nostri nemici, quelli che ci fanno del male, perché solo chi non ama rimane solo e nella tristezza,  chi ama ha già nel suo cuore una grande ricchezza che nessuno gli potrà mai togliere: è in pace con tutti e non lesina a nessuno un sorriso, una compagnia, un gesto di benedizione. Chi non ama rimane solo, incapace di entrare in relazione, insensibile al bene e sensibile alle offese, alle rivendicazioni, all’occhio per occhio e dente per dente, trova la colpa della sua infelicità nell’altrui comportamento.
Certo l’amare e l’essere amati è la migliore ricchezza e felicità. Chi ama gode di una grande pace. Se si trattasse solo di un calcolo razionale saremmo tutti nelle condizioni di dare e ricevere amore a nostra misura, ma così non è, perché l’amore è un sentimento che si coltiva nel desiderio di volere il bene proprio e altrui senza compromessi e mezze misure. Gesù ce lo insegna con il dono totale della sua vita nonostante il tradimento di Giuda, il rinnegamento di Pietro, la persecuzione di Paolo, il “crucifige” del popolo che aveva assistito ai miracoli ed era stato perfino da Lui sfamato.
Abbiamo bisogno di prendere sul serio il significato del vivere, riempiendolo di gesti di amore gratuito, i soli capaci di allontanare la solitudine e il tedio dell’esistenza.  Ad amare non si rimane mai inattivi o disoccupati, il mondo è pieno di affamati e assetati di piccoli e grandi gesti di amore e di attenzione. Il mal di vivere spesso è l’assenza di questo semplice essenziale esercizio del cuore. La vita accolta come dono da amare e alimentare nell’amore è il segreto della vita umana, il segreto della felicità dell’uomo. Non dimentichiamolo mai.

Teresa Scaravilli

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